L’esperienza quotidiana ci racconta di quanto il logo sia percepito, nell’immaginario collettivo, come il volto immediatamente riconoscibile delle aziende di successo, e di come risulti imprescindibile per qualsiasi progetto, ma attenzione a pensare che possa esaurire tutto il processo di branding.
È nato prima il logo o il brand?
O sono il frutto di un parto gemellare?
Siamesi separati alla nascita?
Perché ogni logo è bello a “mamma soja” e perché il brand è la mamma di ogni logo?
Sarebbe ora di dare qualche risposta lasciando il reparto ostetricia alla tranquillità che merita.
IL LOGO È SOLO UN ANTIPASTO CHE METTE FAME?
Diciamo subito che la percezione generale in base alla quale logo e brand sarebbero la stessa cosa è errata e fuorviante.
Il logo è la rappresentazione visiva dell’azienda.
Cioè quei tratti di computer grafica che raccontano i valori, la mission, il target, in altre parole, l’idea di azienda che ha il suo creatore.
Per quanto essenziale alla sua economia, un business non può, però, costruire la propria fortuna soltanto a partire dal logo.
Se preso a sé, infatti, senza il supporto di un esercizio di marketing, il logo risulta solo una scatola vuota.
Nessun consumatore “assennato” acquisterebbe mai un generico bene solo basandosi sul logo dell’azienda produttrice.
Nonostante ne sia un elemento portante e riesca a veicolarne la fama alla massa, esso non è l’unico strumento attraverso il quale l’azienda riesce a conquistare la fiducia dei clienti e a scrivere una storia di successo.
IL LOGO HA SIGNIFICATO QUANDO L’AZIENDA HA SIGNIFICATO
Non è a partire soltanto dal logo, quindi, che si costruisce il destino di un marchio.
Ad esso deve necessariamente affiancarsi una voce narrante, un racconto che generi percezione di qualità.
Questo si ottiene attraverso la capacità di trasmettere all’esterno l’emozione che l’azienda dovrebbe generare, capacità di cui il logo rappresenta certamente la porzione più visibile.
Il logo però è una singola parte, la più esposta, dell’intero brand, che simboleggia, invece, la promessa fatta ai clienti e, cioè, quella combinazione di attributi visivi, verbali ed emotivi che definiscono una società e la distinguono dalla concorrenza.
Il brand permea tutto ciò che viene fatto, ovunque.
E dovrebbe essere coerente a ogni livello della struttura: dal modo in cui i dipendenti salutano i clienti, alle campagne pubblicitarie, alla segnaletica, al sito web.
COSTRUIRE UN BRAND È UN DURO LAVORO CHE QUALCUNO DEVE PUR FARE
È quindi fondamentale avere un logo accattivante, originale, ben fatto, ma questo non risolve l’intero processo di branding: nessuno si ricorderà mai del logo se in suo aiuto non arriva una credibile storia aziendale, una voce fuori campo in grado di trasmettere fiducia, di rendere chiara l’dea di qualità propria del prodotto.
Nessun cliente resterà mai fedele a una società terribile, con servizi terribili, ma introdotta da un logo eccezionale. In alcuni casi è addirittura vero il contrario.
Essere titolare solo di un logo molto figo non farà di te un uomo/donna di successo.
Il libro non si giudica dalla copertina.
L’apparenza inganna e tutta una serie di altri luoghi comuni che vi verranno in mente e non ha senso continuare a elencare.
Questo perché un marchio riconoscibile, per quanto importante ai fini del marketing, è il risultato del successo piuttosto che la causa.
“Quindi impiegare tutto il tempo a lavorare solo sul nome e sul logo dell’azienda potrebbe essere un approccio miope: pur rivestendo questo un ruolo fondamentale, come si è detto, l’attività di marketing deve essere integrata con strategie in grado di dare al brand un elemento di differenziazione significativo, che stimoli le persone a desiderare ciò che quel brand propone.”
Saggio consiglio reperito dalla rete.
In ogni caso, dato che il logo è la faccia di qualsiasi impresa, e non si è mai visto un attore di successo privo di lineamenti memorabili, lascia che siano professionisti capaci di distinguere la differenza tra l’uno e il brand a occuparsi della tua società per renderla da oscar! (Vabbè, era nell’aria, scusate)
Noi alla regia di loghi indimenticabili ci stiamo comodi.
Come dici?!
Hai voglia di un logo?
Parliamone.